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MASSIMO TROISI. ATTORE, REGISTA, POETA


DOCUMENTARIO - 2020

Questo documentario ci mostra alcune sfaccettature delle immense doti artistiche dell'indimenticato Massimo Troisi, prendendo in analisi le tre principali forme espressive dell'artista napoletano. Il Massimo Troisi attore, la dimensione maggiormente conosciuta dal grande pubblico. Il Massimo Troisi regista, una forma espressiva da lui forse non troppo amata ma che gli ha permesso di esprimersi autonomamente e libero da qualsiasi condizionamento. E infine il Massimo Troisi poeta, un aspetto poco conosciuto ma che lo ha accompagnato per tutta la sua carriera e che ha spinto Enzo Decaro a definire Massimo Troisi come uno dei grandi poeti del novecento. Un'analisi vissuta attraverso le parole delle persone a lui vicine come gli amici di sempre Enzo Decaro e Lello Arena, il regista Ettore Scola, l'attore Massimo Bonetti, il presentatore Pippo Baudo, il produttore Mauro Berardi, la sceneggiatrice Anna Pavignano, il cantautore Raiz, la sorella Rosaria Troisi. Un'esplorazione delle sue qualità artistiche fatta anche tramite le sue interviste, trasformate sempre in indimenticabili sketch, le premiazioni cinematografiche da Troisi giudicate negativamente con estremo disincanto e dall'orgoglioso utilizzo del dialetto napoletano, reso incredibilmente comprensibile a tutte le latitudini, grazie alle sue straordinarie capacità comunicative. Buona visione a tutti.





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SPOT - 2020


SHORT DOCUMENTARY - ANTROPOLOGIA 1


!KUNG SAN - DOCUMENTARIO 2020

I !Kung San sono una popolazione che vive nel deserto del Kahalari nell’Africa meridionale. I !Kung San vivono in accampamenti semi-permanenti che sfruttano l’acqua e le risorse intorno al villaggio. Una volta che le risorse si esauriscono, il gruppo si muove alla ricerca di aree ricche di risorse da sfruttare. Sono infatti dei cacciatori-raccoglitori che vivono con un’economia basata su un idilliaco equilibrio tra uomo e natura. Gli uomini sono responsabili dell’approvvigionamento di carne, della produzione di lance e frecce avvelenate, mentre le donne raccolgono radici, nocciole e bacche. Proprio per questo motivo i rapporti tra uomini e donne sono essenzialmente paritari, poiché è molto difficile che le donne vengano confinate nella sfera domestica.


SHORT DOCUMENTARY - ANTROPOLOGIA 2


TUTSI e HUTU - DOCUMENTARIO 2020

Uno dei più violenti conflitti etnici che si siano mai verificati, è quello divampato in Rwanda nel corso della seconda metà del novecento. Presentato come una lotta tra etnie, fu in realtà uno strascico dell’epoca coloniale. I due gruppi in contrapposizione, i Tutsi e gli Hutu, avevano sempre condiviso la stessa lingua, lo stesso territorio, gli stessi valori, le stesse istituzioni politiche ed erano e sono indistinguibili in base alle loro caratteristiche fisiche. A stabilire questa identità razziale fra i due gruppi, furono i colonizzatori tedeschi e belgi a metà dell’ottocento. In realtà non si trattava affatto di gruppi etnici, ma di una suddivisione del lavoro, i Tutsi erano pastori, mentre gli Hutu erano agricoltori. Prima dell’epoca coloniale i due gruppi avevano anche un equilibrio di tipo politico-religioso, che vedeva i rappresentati Tutsi occupare le cariche politiche, mentre agli Hutu spettavano i ruoli di sacerdoti. Quando i colonizzatori si impadronirono della regione, abolirono sia la monarchia Tutsi che il ruolo religioso degli Hutu, ma dal momento che avevano necessità di interlocutori politici del posto si rivolsero ai Tutsi. I colonizzatori giustificarono la loro scelta, rispolverando presunte parentele tra gli europei e la popolazione Tutsi e quando questi ultimi si convertirono al cattolicesimo, acquisirono sul resto della popolazione un potere ottenuto grazie alla compiacenza con gli invasori. Gli Hutu rimasero così tagliati fuori nella formazione dello Stato coloniale e postcoloniale in una condizione di grave subordinazione. I semi dell’odio erano stati ormai gettati e culminarono con le stragi degli anni novanta capeggiate dagli estremisti dell’uno e dell’altro fronte, incoraggiati dal linguaggio dei media e dei politici, che continuarono a parlare dei Tutsi e degli Huti come etnie o peggio ancora come razze. Si arrivò al punto che i colonizzatori belgi, seppur con enormi difficoltà di individuazione, rilasciarono delle carte d’identità dove compariva anche l’etnia di appartenenza e questa divenne tragicamente, anche il mezzo con cui le milizie di uno o dell’altro fronte potevano sapere chi risparmiare e chi no.


INVISIBLE


INVISIBLE - DOCUMENTARIO 2018

Questo documentario del regista di Bristol Arthur Cauty, rappresenta uno sguardo commovente sul problema dei senzatetto che negli ultimi anni, in tutte le città del mondo, stanno diventando drammaticamente sempre più numerosi. Normalmente in questo tipo di produzioni il punto di vista è quello delle istituzioni pubbliche che snocciolano i numeri di determinate problematiche e loro eventuali iniziative future. Invisible invece ha ceduto la parola ai diretti interessati, per potergli fare raccontare le esperienze negative che li hanno portati a vivere in strada, le loro aspirazioni e i loro sogni, spesso molto modesti come quello di avere soltanto la possibilità di cucinarsi un pasto adeguato e di avere un letto caldo dove dormire.


TORRES - ARZACHENA 2 - 1


HIGHLIGHTS - 2016



PROVE DI DOPPIAGGIO


2021